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I Peeling è una abrasione dell’epidermide o del derma fatta con mezzi chimici, in genere acidi forti, o fisici come il freddo o di una sorgente di laser o radiofrequenza.

Un po di storia…

I peeling intesi come trattamento della pelle per migliorarne l’aspetto, per curarla profondamente o per semplice maggiore pulizia, sono conosciuti sin dall’antichità.

Già nell’antico Egitto era nota la cura della pelle mediante sostanze esfolianti, tendenzialmente blandamente acide che donavano una pelle più levigata: polveri di fiori e piante macinate, succhi di agrumi come arance e limoni, ma anche il latte erano di largo consumo. Cleopatra usava bagnarsi nel latte di asina. Nel tardo medioevo, esistevano professioniste che a domicilio eseguivano peeling e si occupavano ad esempio anche della depilazione delle sopracciglia che dovevano essere… alte, sottili e ben curate!.

Esistevano testi ove si raccontava di sostanze atte a “lavar via ogni macchia”

In epoca più moderna, per arrivare alle origini del moderno trattamento medico, dobbiamo risalire alla fine dell’Ottocento, quando un Dermatologo Tedesco, il Dr. Unna iniziò il trattamento moderno mediante svariati tipi di peeling, in particolare con resorcina ed acido salicilico, ma anche con peeling più profondi come fenolo e acido tricloroacetico, tutti peeling di uso comunissimo ancora oggi.

In particolare il peeling al fenolo fu ampiamente studiato e sperimentato da numerosi dermatologi e chirurghi plastici come l’inglese Mac Kee, o come La Gassè che affinò la tecnica occlusiva dopo peeling al fenolo. Ma è negli anni 70 e 80 che il peeling al tricloroacetico, all’acido salicilico o all’acido lattico acquistano sempre più notorietà, ma soprattutto il capostipite degli alfa idrossi acidi, l’acido glicolico, inizia ad essere utilizzato su larga scala.

Si devono al Dr Scott, americano, numerosi lavori inerenti ai peeling leggeri con le loro miracolose applicazioni.

Before
After

Dove e come agiscono i peeling?

La pelle è un organo estremamente complesso, forse il più complesso di tutto l’organismo, ed ha svariate funzioni, tra le quali quella principale è di barriera con gli elementi esterni al corpo umano. É sicuramente l’organo più rappresentato nel cervello ed è anche uno dei più importanti organi sessuali: basti pensare al rossore da imbarazzo o da desiderio ed all’odore che emana che condiziona largamente le nostre emozioni. É costituita da tre strati fondamentali, l’epidermide, il derma ed il sottocute. Inoltre bisogna ricordare gli annessi cutanei che col passare dell’età tendono inevitabilmente alla diminuzione ed alla riduzione della funzione.

Le cellule della pelle nascono negli strati profondi e man mano diventano più superficiali e cheratinizzate, dure, fino a che si staccano dallo strato cutaneo superficiale. Il ciclo completo dura circa 25-30 gg. Più si invecchia e più queste cellule cumulano e danno ispessimenti, macchie e così via.
Inoltre vi sono svariati tipi di pelle, soprattutto in base al suo colore. Questo risulterà importantissimo nella selezione del paziente e nelle indicazioni che ogni peeling inevitabilmente ha.
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I peeling hanno svariati scopi

prima di tutto accelerano questo turnover, questo ricambio cellulare. Inoltre rimuovono cellule morte e deteriorate, ed è per questo che alcuni peeling sono particolarmente attivi sulle macchie cutanee. Infine hanno anche una azione infiammatoria che stimola, secondo meccanismi ancora non conosciuti perfettamente, la produzione di collagene: la pelle trattata con i peeling dopo un certo tempo dalla applicazione si rileva più turgida e più tonica. Sono quindi basilari in ogni trattamento di rivitalizzazione cutanea.

Ovviamente, questi meccanismi di azione non sono sempre tutti presenti contemporaneamente nei vari tipi di peeling: alcuni hanno maggiore azione schiarente, altri maggiore azione sulla produzione di collagene e così via.

Sono inoltre possibili effetti collaterali, a volte importanti, per lo più passeggeri ma raramente anche definitivi. Tra questi le iper e le ipo-pigmentazioni sono tra i più temuti.

Ovviamente più un peeling è profondo e aggressivo, più l’indicazione ed il paziente devono essere rigorosi, in quanto le complicanze sono più frequenti. Se possibile, è sempre meglio preferire un peeling non molto invasivo, ripetuto più volte, piuttosto che un peeling molto aggressivo fatto una sola volta.



Indicazioni dei peeling

I peeling, dunque, sono indicati particolarmente per il ringiovanimento della cute, quando si iniziano a vedere i primi segni di cheratosi e di invecchiamento cutaneo. Un altro grande capitolo è rappresentato dalle discromie cutanee, le macchie, soprattutto quelle dovute all’età.

Anche alcune malattie cutanee possono beneficiare in modo assai importante dei peeling ed in particolare l’acne volgare ed i suoi esiti, la rosacea e la dermatite seborroica.

Alcuni colleghi usano i peeling anche per le smagliature, ma a mio parere in questo caso, fanno poco.
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Vari tipi di peeling

I peeling possono arrivare a diverse profondità della pelle e quindi una prima classificazione è in base alla profondità di azione: (famoso è il Dr. Rubin che per primo la propose).

  • Peeling preparatori: molto superficiali, per la pulizia profonda della cute quasi sempre prima di un altro trattamento.
  • Peeling superficiali: crea una lesione dello strato più superficiale dell’epidermide sino allo strato basale.
  • Peeling medi: arriva più profondamente di solito non oltre il derma papillare
  • Peeling profondi: che comportano necrosi di tutta l’epidermide, del derma papillare per arrivare sino al derma reticolare.

Peeling superficiali

Si tratta di un peeling molto discreto con un ac. glicolico tra 20-70%. Stimola molto la formazione di collagene, ma la presenza di sostanze depigmentanti ed antitirosinasi ne fa un peeling adatto anche alle melanosi.

Inoltre nella formulazione sono presenti anche vitamine. Indicato per il ringiovanimento e anche per le macchie. Resta un peeling leggero, senza croste molto socializzante e sicuro.
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